Il riesame del Tribunale ha respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex consigliera e di suo padre
Restano ai domiciliari Maria Carmen Lorusso e il padre, l’oncologo Vito, coinvolti nella maxi inchiesta sul presunto voto di scambio politico mafioso a Bari. Il tribunale del Riesame ha rigettato l’appello proposto dal legale dei due indagati, l’avvocato Luca Castellaneta. I giudici si prendono 45 giorni per motivare il rigetto sull’unica questione della attualità dell’esigenza del pericolo di reiterazione. Trattandosi di un fatto, ipotizzato come reato, commesso il 26/5/19.
Secondo i pm dell’ antimafia, c’è il rischio, a pochi mesi da una nuova tornata elettorale, che Maria Lorusso possa tenere contatti, anche con il mondo criminale, per procurare voti. Una tesi respinta dal legale Castellaneta secondo cui i fatti che coinvolgono entrambi i Lorusso risalgono al 2019. E, da quel periodo in poi, non ci sarebbero state altre ipotesi di reato.
L’oncologo Vito Lorusso è coinvolto in un’altra inchiesta sul presunto furto di farmaci dall’ospedale oncologico: per lui ieri è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio.