Arrestati 23 bulgari accusati di aver favorito l’arrivo di donne in Italia, promettevano loro un lavoro e una vita migliore e invece le costringevano, anche picchiandole, a prostituirsi
Operazione contro lo sfruttamento della prostituzione della Questura di Lecce che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Antonio Gatto nei confronti di 23 persone accusate di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e alla riduzione e in schiavitù e alla tratta. Sono tutti di nazionalità bulgara e sono accusati di aver favorito l’ingresso in Italia di connazionali promettendo loro una vita migliore e un lavoro mentre invece le costringevano a prostituirsi. Chi si opponeva veniva picchiata, persino con una mazza da baseball. Gli incassi dell’attività illecita venivano poi trasferiti in Bulgaria per essere riciclati. La sede logistica dell’associazione a delinquere sarebbe stata individuata in un’abitazione a Lecce, in via Serafino. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura antimafia e da quella ordinaria di Lecce.
