Sospese due vigilesse coinvolte nell’inchiesta che ha portato all’esecuzione di 130 misure cautelari
Non ha risposto alle domande del Gip, Giacomo Olivieri, arrestato lunedì scorso con l’accusa di voto di scambio in relazione alle comunali del 2019 a Bari nell’ambito della vasta inchiesta della Dda di Bari che ha portato all’emissione di oltre 130 misure cautelari. Olivieri avrebbe raccolto i voti della criminalità per far eleggere sua moglie Maria Carmen Lorusso in consiglio comunale. Durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere di Brindisi dove si trova detenuto, Olivieri si è limitato a rendere “dichiarazioni spontanee, a chiarire fatti e circostanze certamente utili per il prosieguo delle indagini preliminari”- hanno fatto sapere i suoi legali, Gaetano e Luca Castellaneta. L’ex consigliere regionale si è dichiarato disponibile “a rendere interrogatorio appena avrà avuto conoscenza degli atti di indagine”. Secondo l’accusa, Olivieri avrebbe raccolto i voti dei clan Parisi-Palermiti, Montani
e Strisciuglio per permettere l’elezione della moglie in consiglio comunale. Lorusso, che ora è ai domiciliari, fu eletta nelle file del centrodestra. successivamente è passata nella maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Decaro. Intanto le due vigilesse di Bari coinvolte sono state sospese dal servizio. Lo si apprende da fonti del Comune. In attesa di completamento alcuni procedimenti disciplinari, sono inoltre partire quattro procedure di sospensione anche all’interno dell’Amtab, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico della città all’interno della quale sarebbero state imposte assunzione da parte della criminalità. Secondo quanto emerso dalle indagini, le vigilesse avrebbero chiesto aiuto a un fedelissimo del clan mafioso Parisi, Fabio Fiore, ex autista del boss di Japigia ‘Savinuccio’, verosimilmente per punire una persona che, dopo aver ignorato un semaforo rosso, le avrebbe insultate.