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Prime condanne per gli illeciti e truffe a Conversano, che ha coinvolto i carabinieri

Il sistema marcio venne fuori indagando su alcune pratiche automobilistiche truccate 

Arrivano le prime condanne per la brutta storia di illeciti e truffe messa su a Conversano, tra il 2019 e il 2021, e che ha coinvolto la locale stazione dei carabinieri. Cinque anni e due mesi di reclusione sono stati inflitti all’appuntato scelto Francesco Vito Piccirillo, tre anni e sei mesi alla moglie Maria Squeo, un anno e un mese al fratello di lei, Vito Giuseppe. Il sistema marcio venne fuori indagando su alcune pratiche automobilistiche truccate attraverso un sistema completamente marcio, gestito anche da militari infedeli.
Un organizzazione che consentiva ai Carabineri, secondo quanto riportato nell’ordinanza del Gip, “di operare in maniera illegale e sfrontata grazie anche alla copertura garantita dall’allora comandante della stazione, Francesco Spinelli”. Quest’ultimo, secondo quanto evidenza il giudice, “ha condotto la stazione di Conversano in una spirale di abusi, omissioni, falsi e altri reati commessi sia dal comandante che dagli altri carabinieri, certi dell’impunità derivante dal grado e dalla funzione rivestita oltre che dall’omertà che li aveva uniti”. Piccirillo era ai domiciliari con la moglie e un collega mentre gli altri due erano stati sospesi dal servizio.

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