I reati contestati sono disastro ambientale, omissione di atti d’ufficio, gestione continuata di rifiuti in mancanza di autorizzazione ed emissioni non autorizzate
Il pm della procura di Trani Francesco Tosto ha concluso nel primo pomeriggio la lunga requisitoria nel processo per la gestione della discarica comunale di Trani gestita dall’Amiu sequestrata il 15 gennaio del 2015 ma già non più in attività da settembre dell’anno precedente. Per i 21 imputati, tra ex amministratori comunali, dirigenti e dipendenti dell’Amiu e dirigenti regionali, sono state chieste condanne a pene comprese tra i 18 mesi e i 3 anni di reclusione, ma anche diverse assoluzioni perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto e per intervenuta prescrizione. I reati contestati, a vario titolo, sono disastro ambientale, omissione di atti d’ufficio, gestione continuata di rifiuti in mancanza di autorizzazione ed emissioni non autorizzate. Secondo l’accusa l’impianto per anni avrebbe immesso nell’atmosfera 80 milioni di metri cubi di biogas. Stando a quanto accertarono le indagini, l’assenza di un impianto di captazione di biogas avrebbe fatto sì che questo esercitasse fortissime pressioni sotterranee contro le pareti della discarica provocando l’eruzione di migliaia di litri di percolato e determinando l’inquinamento dell’ambiente. Prossima udienza il 19 ottobre. Attualmente sono in corso i lavori di bonifica finalizzati alla chiusura definitiva della discarica, non più in esercizio.