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Taranto, mitilicoltori allo stremo chiedono a gran voce lo stato di calamità

Proprio l’impossibilità di utilizzare il primo seno determina e rende ingestibile l’aumento delle temperature, provocando poi la morie dei mitili

Il comune di Taranto ha richiesto lo stato di calamità per il comparto mitilicoltura, in seguito alla gravissima situazione, denunciata nei giorni scorsi, con la perdita del 50% delle cozze e di parte del seme che compromette la produzione dell’anno prossimo. Le associazioni dei mitilicoltori e i sindacati hanno incontrato la commissione ambiente, presieduta da Paolo Castronovi, che si è impegnata a riavviare il percorso relativo al progetto di bonifica del Mar Piccolo. Proprio l’impossibilità di utilizzare il primo seno determina e rende ingestibile l’aumento delle temperature, provocando poi la morie dei mitili. Nel corso del confronto è stata ribadita la necessità di convocare un consiglio comunale monotematico. Intanto l’emergenza mitilicoltura tarantina è stata discussa nel corso di un incontro tra una delegazione composta da parlamentari nazionali e regionali ed il ministro Lollobrigida al ministero dell’Agricoltura.

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