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Taranto, il caldo distrugge le cozze

Il comparto chiede il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Perse 7mila tonnellate

Agci Agrital Taranto, Unci Agroalimentare, Confcooperative Taranto-Federcoopesca, Legacoop
agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca chiedono al sindaco Melucci di avanzare la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale. Delle 15mila tonnellate di mitili prodotte a Taranto, il 50% è stato venduto; della parte restante sono andate perse, a causa ancora una volta del caldo record e delle alte temperature registrate in Mar Piccolo, settemila tonnellate che, tradotte in termini economici, corrispondono a oltre cinque milioni di euro. A contribuire “al
problema – aggiungono associazioni e sindacati – anche il mancato utilizzo del primo seno del Mar Piccolo. Il prefetto Demetrio Martino ha convocato un tavolo di confronto per domani. 

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