I dirigenti dell’acciaieria avevano chiamato in causa il tribunale regionale, che aveva dato ragione la sindaco
Sarà compito del Tar Lecce esprimersi sulla sospensiva emessa dal sindaco di Taranto Melucci, il 22 maggio scorso a seguito di rilevamenti sull’inquinamento dell’aria, sulle attività degli altiforni dell’acciaieria ex Ilva. Il sindaco tarantino aveva intimato l’azienda di trovare la causa delle emissioni nocive e contenerle, pena la sospensione delle attività entro 60 giorni. I dirigenti dell’acciaieria avevano chiamato in causa il tribunale regionale, che aveva dato ragione la sindaco. Infine avevano annunciato ricorso a quello laziale.
I giudici romani hanno dunque rispedito le velleità al tribunale amministrativo leccese che nei prossimi giorni dovrà fissare la data dell’udienza. Un primo commento è arrivato dai vertici di AI che hanno fatto notare come “la mancata sospensione dell’ordinanza, fino alla pubblicazione della pronuncia che sarà adottata all’esito dell’udienza di merito, costringerebbe la società a procedere alla chiusura degli impianti entro il 21 luglio 2023, compromettendo così in modo irreparabile ogni possibilità di successiva ripresa dell’attività produttiva”.