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Taranto, riaprono lentamente reparti Acciaierie

L’azienda conferma ai sindacati anche il riavvio dell’Altoforno 2, ma senza fornire una data precisa

Ripartono a Taranto alcuni impianti dello stabilimento Acciaierie d’Italia, con il conseguente rientro al lavoro di 400 operai posti in cassa integrazione straordinaria. L’annuncio è stato fatto dai sindacati metalmeccanici Fim e Fiom al termine di un incontro a Taranto con i responsabili dell’azienda. Nel dettaglio, viene riavviato da oggi il Decatreno a 15 turni di lavoro, da giovedi la Zincatura 2 e da venerdi il Decapaggio, mentre il Treno Lamiere ripartirà nell’ultima decade di maggio. Inoltre – fanno sapere i sindacati – va a 15 turni il reparto Finitura Nastri 2, mentre resta fermo il Tubificio Erw sino alla fine del mese. Acciaierie d’Italia ha confermato anche il riavvio dell’Altoforno 2 fermo dal mese di luglio, anche se non ha saputo fornire con precisione una data. Critica in proposito la Uilm, che accusa l’azienda di rimettere in moto l’Altoforno solo per produrre le bramme da dare ad Arcelor Mittal, che è un concorrente (anche se al momento detiene il controllo di parte di AdI), e solo perché questo gruppo ha attualmente due altiforni fuori uso in Francia e Spagna a causa di due recenti incendi. Tutto questo rilancio – dice ancora la Uilm – non si è visto per niente, dovevano essere richiamati non i dipendenti diretti ma quelli di Ilva in Amministrazione Straordinaria, attualmente in cassa integrazione.

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