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Presunte torture in carcere, in 12 rinviati a giudizio

Il dibattimento inizierà il 21 giugno dinanzi al Tribunale di Bari. Rito abbreviato per tre imputati che ne avevano fatto richiesta

Dodici persone tra agenti di Polizia penitenziaria e infermieri in servizio presso il carcere di Bari
sono state rinviate a giudizio per le presunte torture subite il 27 aprile dello scorso anno da un detenuto con patologie psichiatriche. Lo ha deciso la Gup Rossana De Cristofaro. Il dibattimento per i 12 imputati inizierà il 21 giugno. La giudice ha ammesso al processo con rito abbreviato tre imputati che ne avevano fatto richiesta: il sovrintendente Domenico Coppi, l’agente Roberto Macchia e il medico Gianluca Palumbo. Secondo l’accusa, sei agenti della polizia penitenziaria avrebbero torturato il detenuto, un uomo di 41 anni, dopo che questi aveva dato fuoco a un materasso nella sua cella. Ai poliziotti non accusati di tortura la Procura contesta di non aver fermato e di non aver denunciato le violenze. Gli infermieri saranno processati per omessa denuncia, mentre il medico è accusato anche di falso in atto pubblico per non aver refertato le ferite riportate dal detenuto.

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