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Omicidio Caprio: le scuse dell’imputato

Il delitto avvenne a Bitonto nel settembre 2021

“Chiedo scusa alla famiglia: non era mia intenzione uccidere”. Sono le dichiarazioni spontanee rese in udienza dal 21enne di Bitonto (Bari) Fabio Giampalmo, in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Il giovane, conoscitore delle arti marziali, nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2022 prese a pugni Paolo Caprio, 41 anni, fino a farlo cadere e morire. Avvenne all’esterno di un bar in una stazione di
servizio in via Modugno, a Bitonto. L’autopsia confermo’ la morte a causa del trauma cranico e della
conseguente emorragia cerebrale. Il 21enne dopo l’aggressione si rifugio’ nelle vie del centro
storico, non preoccupandosi “di verificare le condizioni del suo avversario”, secondo l’accusa. A scatenare l’ira di Giampalmo, stando alla versione fornita ai carabinieri, sarebbero stati degli sguardi indiscreti lanciati dal 41enne, conosciuto soltanto di vista, a sua moglie e alle compagne dei suoi amici
presenti all’esterno della bar. Il 22 maggio sara’ celebrata dinanzi la Corte d’Assise di Bari l’udienza in cui ci sara’ la requisitoria del pubblico ministero, il contraddittorio tra le parti e la conseguente sentenza.

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