Il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato i due ricorsi presentati dalla Procura ritenendo che non sussistano i presupposti per la misura cautelare in carcere per il ginecologo 69enne, arrestato il 30 novembre 2021 per violenza sessuale aggravata su due pazienti, per averle molestate durante le visite
Giovanni Miniello, il ginecologo sotto processo per aver proposto alle pazienti rapporti sessuali, come cura per il papilloma virus, resterà libero, come previsto dalla decisione del gip, che un anno fa ne aveva revocato l’arresto ai domiciliari , sostituendolo con l’interdizione dalla professione. Il Tribunale del Riesame di Bari ha infatti rigettato i due ricorsi presentati dalla procura, ritenendo che non sussistano i presupposti per la misura cautelare in carcere, o per il ritorno ai domiciliari. I giudici, nel motivare la decisione, hanno escluso che, “il rimedio terapeutico” di tipo sessuale proposto dal ginecologo ad alcune pazienti possa “ritenersi oggettivamente idoneo a violare la libertà di autodeterminazione sessuale della vittima”, e ritenuto tardive alcune querele delle pazienti. Soddisfazione per i due provvedimenti, che mettono fine alla fase cautelare, è stata espressa dal legale di Miniello, Roberto Eustachio Sisto.