Legale: famiglia sconvolta, non si spiega i motivi del gesto
Con il passare delle ore diventa quasi certa l’ipotesi che si sia suicidato il pregiudicato 43enne di Canosa di Puglia, morto dopo che un proiettile lo ha colpito al torace. L’arma, detenuta illegalmente dalla vittima, è stata trovata nella camera da letto della sua abitazione in zona Torre Caracciolo, alla periferia della città. A dare l’allarme è stata moglie: la donna è stata svegliata dal rumore sordo del colpo di pistola e ha visto il marito, nel letto, insanguinato. I figli sono accorsi nella stanza dei genitori e hanno soccorso e condotto il 43enne in ospedale, dove i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La polizia ha sottoposto alla prova dello stub i parenti della vittima, ancora sotto shock, per fugare ogni dubbio. “La sua famiglia è sconvolta e non si spiega perché abbia fatto questo gesto assurdo”, dichiara l’avvocato
Sabino Di Sibio. Il 43enne era agli arresti domiciliari e stava scontando un definitivo per otto mesi, e
tra trenta giorni avrebbe espiato la pena per un episodio risalente a qualche anno fa. Il 43enne non era affetto da depressione né da altri problemi di natura psicologica.