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Tecnova, inflitti 90 anni di carcere

Sette condanne a Lecce per aver ridotto in schiavitù cittadini extracomunitari irregolari nei campi fotovoltaici del Salento

Si è chiuso con sette condanne e cinque assoluzioni il processo a carico di amministratori , soci e capi cantiere della “Tecnova Italia Srl”, azienda italo-spagnola operante nel fotovoltaico,oggi dichiarata fallita con sede sede a Brindisi. I giudici della Corte d’Assise di Lecce, presidente Pietro Baffa, hanno inflitto pene variabili dai 10 ai 18 anni per complessivi 90 anni. Riconosciuta l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita ai reati di riduzione in schiavitù ed estorsione aggravata.Per aver ridotto in schiavitù cittadini extracomunitari irregolari nei campi fotovoltaici del Leccese e del Brindisino, costretti secondo l’accusa costretti a lavorare sotto il sole cocente o la pioggia fino a 12 ore al giorno per due euro l’ora. Oltre 300 le parti civili . Quasi 500 le parti offese. L’indagine è partita nel novembre 2010 dalla Procura di Brindisi dopo le denunce di alcuni dei lavoratori e sfociata nell’aprile 2011 con nove ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla squadra mobile di Lecce e dalla Guardia di Finanza di Bari.

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