Questo l’esito degli esami eseguiti nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari
Non sarebbero emersi segni di colluttazione o di ferite da arma da taglio o da fuoco sul corpo, tantomeno fratture alle ossa. Questo il risultato della tac e di altri esami propedeutici svolti nel pomeriggio nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari sul cadavere semi carbonizzato di un uomo ritrovato domenica 5 febbraio nelle campagne di Barletta, al confine con Andria. L’autopsia, che sarà effettuata nelle prossime ore, chiarirà i dubbi che rimangono stabilendo con esattezza le cause della morte. Se si sia trattato cioè di un suicidio, di un incidente oppure, ipotesi con la quale la procura di Trani ha aperto un fascicolo, di omicidio. Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, a poco più di un chilometro dal luogo del macabro ritrovamento la polizia ha sequestrato un casolare abbandonato probabilmente utilizzato come rifugio da un immigrato sulla 60ina d’anni che proprio dal 5 febbraio è svanito nel nulla. Non si esclude si tratti della stessa persona trovata morta.