L’ex primo cittadino: “Presto romperò il silenzio”
Non si esclude possa essere di natura dolosa l’incendio che la notte scorsa ha distrutto l’auto dell’ex sindaco di Trinitapoli Emanuele Losapio, una Nissan Qashqai parcheggiata sotto la sua abitazione, proprio alle spalle di Palazzo di Città, a due passi da piazza della Legalità, voluta con i murales dei magistrati Falcone e Borsellino, e inaugurata nel 2021 proprio dallo stesso Losapio. I carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona per cercare di fare chiarezza sull’episodio. L’esperienza politica di Losapio, che ha parlato di “gesto triste e vigliacco”, si era conclusa lo scorso anno in seguito allo scioglimento per infiltrazioni del Comune. L’ex sindaco si è dichiarato sempre estraneo ai fatti contestati nel periodo preso in esame dalla commissione d’accesso della prefettura, cioè dal 2016 al 2021.
“Spero che gli inquirenti riescano presto a far luce”, continua Losapio. “La mia è una vicenda assurda: ho avuto gli stessi problemi di un sindaco in carica, ma senza alcuna tutela. Ho sempre denunciato e continuerò a farlo nel segno della legalità. Ho fiducia nella giustizia. A brevissimo romperò il silenzio e chiarirò diversi aspetti di quanto successo in questi mesi”.