Il monito del Vescovo di Potenza Mons. Carbonaro
Si sono celebrati a Muro Lucano i funerali di Felice Ferrara, l’imprenditore edile di 44 anni morto sul lavoro giovedi scorso 16 gennaio dopo essere rimasto incastrato in una betoniera. Le esequie sono state officiate in cattedrale dall’arcivescovo di Potenza, monsignor Davide Carbonaro che ha lanciato un vero e proprio monito alle istituzioni. “La morte sul lavoro sta diventando una piaga insanabile. Chi ha le chiavi delle scelte possibili e della responsabilità sostenibile, deve fare del tutto perché questo non accada più”. Questo uno dei passaggi più significativi dell’omelia nella quale l’arcivescovo del capoluoogo lucano ha anche detto: “C’è chi dovrà indagare su questo e aiutarci a capire che non si può morire di lavoro. Il lavoro deve portare il pane a casa, con la fatica dei giorni, con il sudore della fronte”.
Monsignor Carbonaro ha poi messo in evidenza che “non siamo qui a comprendere il passato, ma il nostro presente e il nostro futuro. Come cristiani e discepoli di Gesù di Nazareth ci
aggrappiamo alla speranza che l’autore della lettera agli Ebrei afferma essere come l’ancora. L’ancora è uno strumento utilizzato dai marinai. Una volta immerso nell’abisso trova uno spazio di sicurezza che rende le navi stabili e agganciate al fondale. La speranza è come l’ancora che suscita la stabilità
della fede, essa penetrando nell’abisso delle nostre esistenze, fissa una sicurezza, una stabilità”.