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Dirigente pubblico accusato di peculato e riciclaggio: sequestrati 400 mila euro

L’uomo avrebbe utilizzato fondi pubblici per fini personali, tra cui viaggi e acquisti per la sua azienda. Pugliapromozione: “Agenzia parte lesa e ha collaborato alle indagini”

Un sequestro del valore di circa 400mila euro complessivi è stato eseguito dalla Guardia di Finanza nei confronti dei figli e della moglie di Matteo Minchillo, direttore generale di Pugliapromozione dal 2015 al 2021, ormai deceduto, e di ex dirigente dell’ufficio pagamenti Vito Mastrorosa. Le accuse mosse dal pm Baldo Pisani sono a vario titolo quelle di peculato, falso, ricettazione e riciclaggio. Secondo la procura, Minchillo – con la complicità del collega – avrebbe utilizzato i soldi pubblici per fini personali: nello specifico si parla di acquisti su Amazon, prelievi in contanti, viaggi e soggiorni, biciclette, abbigliamento e spese per attrezzature utilizzate nella ristorazione in favore della ditta di cui è titolare il figlio di Minchillo.
Si precisa che gli attuali vertici di Pugliapromozione, nominati nel 2021, sono totalmente estranei alla vicenda.

Di seguito la nota diffusa dall’agenzia.

Dopo aver appreso dagli organi di stampa degli esiti dell’indagine in corso da parte della Guardia di Finanza – a cui l’Agenzia ha collaborato fin dall’inizio con “disciplina e onore” come previsto dalla Costituzione – riguardante un ex direttore generale di Pugliapromozione, precisiamo che l’attuale dirigenza è totalmente estranea. Nello specifico, in questi anni, la nuova dirigenza ha dato piena e totale collaborazione agli investigatori affinchè potessero condurre gli opportuni approfondimenti e l’acquisizione di eventuali prove.

            Quanto accaduto non può e non deve ricadere sull’operato di Pugliapromozione che, da ottobre 2021, con i nuovi vertici ha operato in piena trasparenza e rispetto della fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione.

Con riferimento alle attività di Pugliapromozione degli anni 2017 – 2021, il direttore generale subentrante a quello deceduto (sulle cui attività si sono concentrati gli investigatori) ha attivato da tempo una specifica attività di analisi tecnico contabile (ovvero la cosiddetta due diligence) per gli anni in questione.

In questa vicenda, l’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione unitamente alla Regione Puglia è parte lesa e si costituirà in giudizio per ottenere il risarcimento di tutti i danni cagionati all’Ente.

Ringraziamo gli organi inquirenti e la Guardia di Finanza per il lavoro certosino svolto nell’ottica del “valore pubblico”, che tutte le pubbliche amministrazioni devono perseguire al fine del miglioramento della vita quotidiana di tutti i cittadini.

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