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Omicidio boss Foggia, eseguiti stub e perquisizioni

Prencipe ucciso da due fucilate, colpito al volto e al torace

Sono stati eseguiti cinque esami dello stub ed altrettante perquisizioni nell’ambito delle indagini per far luce sull’omicidio avvenuto ieri sera alla periferia di Foggia di Salvatore Prencipe, 59 anni ,storico boss
della società foggiana, tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000, ritenuto esponente di spicco del clan Trisciuoglio- Prencipe-Tolonese. Nel mirino degli inquirenti pregiudicati appartenenti alle batterie criminali rivali: quella dei Moretti e quella dei Francavilla. Prencipe era appena uscito dalla sua abitazione in viale Kennedy, dove viveva con la mamma; era fermo in auto quando un sicario lo ha raggiunto a piedi ed ha sparato due fucilate: la prima si è infranta contro il parabrezza colpendolo al torace, la seconda invece in pieno volto. Subito dopo il killer si è allontanato a bordo di un’auto guidata da un complice. Il veicolo, una Fiat Grande Punto, data alle fiamme e ritrovata ieri sera stessa in via Sprecacenere alla periferia di Foggia. Le testimonianze raccolte dagli inquirenti sul luogo dell’agguato hanno consentito di
ricostruire la dinamica del fatto. Salvatore Prencipe scampò miracolosamente ad un agguato compiuto nel pomeriggio del 21 settembre 1999. L’uomo era fermo davanti ad un bar di Via Fania, quando due killer in sella ad una moto spararono all’impazzata contro Prencipe ed altri due mafiosi foggiani. I tre rimasero illesi mentre un proiettile vagante colpì ed uccise Matteo Di Candia, 62 anni, pensionato che in quel momento si trovava nel locale per festeggiare il suo onomastico.

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